Giacchetta Bianca
Sansoni
I capolavori Quattordicinale n. 56
Traduzione: Luigi Berti
Introduzione: Pina Sergi
Anno: aprile 1967
I edizione
Pagine: Prefazione + 409 + Indice
Codice ISBN: -
Copertina: morbida con disegno.
Stato: Buono stato. Non letto.
La fotografia riproduce il libro.
Contenuto: Come in Moby Dick narrerà di un viaggio a balene dopo essere stato lui stesso baleniere, così in Giacchetta bianca Melville descrive la propria vita di giovane marinaio imbarcato per un anno (1843-1844) su di una fregata della marina americana. Ed è proprio la spinta autobiografica a dare alla giacchetta bianca, esecrata divisa ed insieme soprannome del protagonista, la forza di una persecuzione reale e insieme l'eloquenza allusiva e inquietante del simbolo; così come il ritratto pittoresco e schizzato con bravura dei compagni di borso - tipi dalla fisionomia più diversa, truce o effeminata, brutale o contemplativa, eroica o vile - ha sempre la vivacità o l'immediatezza della personale esperienza. Il ripetersi degli avvenimenti quotidiani, le emozioni delle tempeste, la vita senza riposo dei marinai, la crudeltà delle fustigazioni, il rigido e disumano protocollo di bordo formano il tessuto vario, avvincente, spesso drammatico di questo giornale di navigazione. E se questo fu il libro che disse l'ultima parola sulla fustigazione a bordo, se gli fu attribuito il merito di aver concorso all'abolizione delle pene corporali sulle navi da guerra americane, ciò va ricondotto ancora una volta a un motivo autobiografico: al civile sdegno delle celebri pagine in cui Giacchetta bianca contempla impotente l'indegno castigo, e allo sdegno del testimone oculare, quasi incredulo che una tale barbarie possa compiersi di fronte alla purezza dell'oceano.
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